Contro la discriminazione di genere, occorre insistere sull’equa rappresentanza di donne e uomini negli organi direttivi delle aziende, sulla lotta al gender gap retributivo, sulle pratiche di conciliazione tra i tempi di vita e lavoro per favorire l’inclusione delle madri e dei padri, sui servizi di welfare cuciti su misura delle esigenze dei singoli lavoratori e sullo smart working che funziona come antidoto anche contro la discriminazione dei disabili. Un accomodamento ragionevole che consente loro di lavorare da luoghi più confortevoli di quelli aziendali.
La gestione dell’energia e la gestione della sicurezza, potrebbe far compiere alla stagione delle riforme, inaugurate con la Presidenza di David Sassoli al Parlamento Europeo, un ulteriore passo verso un NextGenerationEU per il clima. Tuttavia, come ha affermato anche il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, il 23 marzo al Senato della Repubblica, occorre finanziarla da risorse europee a sostegno del clima, dell’energia e della difesa. La storia sembra ritornare. Le origini del progetto europeo, con la nascita nel 1951 della Comunità economica del carbone e dell’acciaio – CECA, si fondavano proprio sull’esigenza di porre in comune le risorse energetiche.
«L’identità è una ricerca. In un contesto in cui ogni identità vuole essere unica senza confrontarsi con sé stessa, l’unica strada possibile è quella di intraprendere un percorso incentrato al dialogo». Con queste parole di Marco Damilano si è concluso il secondo appuntamento di #formpol di Comunità di Connessioni, svoltosi sabato 19 marzo a Roma nella Chiesa del Gesù. Insieme al già Direttore de L’Espresso e ad Antonio Funiciello, capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio dei ministri, abbiamo continuato il nostro percorso di formazione, riflettendo sugli scenari politici nell’era del bio-potere.
Per il nostro editoriale abbiamo scelto parole della storia che vanno oltre la cronaca. Lo facciamo in silenzio e nel dolore per le conseguenze della guerra in corso. Queste parole sono solo una piccola fiamma di candela nelle notti illuminate dalle bombe. Ma sono anche la condizione interiore per sostare, ascoltare la storia e comprendere verso dove andare. Colpisce perché è già stato tutto scritto, lo dimostrano i testi che abbiamo scelto e vi offriamo da meditare. Nella storia ritorna tutto ciò che si dimentica. Il nostro compito però rimane quello di ricostruire (umanamente) il nostro futuro.
Bisogna liberare la struttura retributiva dal peso degli automatismi, collegando lo sviluppo alle componenti retributive che misurano la produttività o che sono rapportate ai risultati o all’innovazione organizzativa. Si deve procedere con celerità sul riordino degli inquadramenti professionali, scindendo definitivamente le dinamiche classificatorie da quelle retributive legate alla progressione gerarchica nonché attivando percorsi formativi certificati che premiano il merito. È arrivato il tempo opportuno per rafforzare le funzioni negoziali delle rappresentanze dei lavoratori a livello aziendale, collegando meglio tali istituzioni alle organizzazioni di riferimento.
La guerra in Europa di questi giorni è il risultato di una tensione tra Russia, Unione europea e Stati Uniti che ha profonde cause militari, economico-politiche e culturali sviluppatesi dal crollo dell’Unione sovietica nel 1991. L’Ucraina, in particolare, si è progressivamente avvicinata all’Unione europea a partire dalla rivoluzione arancione del 2004, con false partenze e contraddizioni, tentando di autonomizzarsi dalla sfera di influenza russa.
Calato il sipario sulle elezioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, occorre riportare al centro della scena un tema che lo stesso Capo dello Stato, nel corso del suo discorso di (re)insediamento, ha richiamato a gran voce, quello dei giovani e della loro condizione lavorativa. Il Presidente, parlando di come le nuove generazioni siano esposte al rischio di rimanere intrappolate in “periferie esistenziali” e in lavori precari e sottopagati, lo ha detto chiaramente: urge un cambio di rotta.
di David Sassoli
Il testo è una riscrittura, fatta dalla redazione, dell’intervento tenuto da David Sassoli alla scuola di formazione politica “Connessioni – pensare politicamente”...
La Corte costituzionale ha sede a Roma, nel Palazzo della Consulta, accanto al Palazzo del Quirinale. Già questa collocazione illumina simbolicamente sul suo posto nel disegno della nostra Carta fondamentale. La Corte, insieme al Presidente della Repubblica, è un organo di garanzia, e ciò si deve alla sua funzione: verificare se una legge sia conforme o meno alla Costituzione (controllo di costituzionalità della legge).
Oggi il potere non si accontenta più di condizionare le nostre menti, ma esige anche il controllo dei corpi, delle nostre emozioni, dei nostri comportamenti, finendo col dettare persino i nostri spostamenti, chi possiamo o non possiamo incontrare, in che zona ed a che ora. Oggi, il potere non è più ideologico, oggi è biopotere e la sua manifestazione è biopolitica. Per biopolitica si intendono, così, tutte quelle pratiche attraverso cui viene esercitato il biopotere sui corpi fisici della comunità di riferimento (singoli e collettività).