Il 27 novembre 2024, Ursula von der Leyen ha presentato al Parlamento europeo la nuova squadra di commissari, ottenendo la fiducia su un programma significativamente diverso rispetto al precedente quinquennio, che era focalizzato sul Green Deal e sulla transizione climatica. Questo cambiamento riflette le profonde trasformazioni dello scenario globale, influenzato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che hanno evidenziato la vulnerabilità dell’economia europea a shock esterni, incidendo sulla catena del valore e sul costo dell’energia.
Per affrontare queste sfide, l’UE ha adottato misure senza precedenti, mobilitando circa 900 miliardi di euro attraverso i mercati finanziari per sostenere la cassa integrazione e finanziare le riforme e gli investimenti del PNRR. Queste risorse, tuttavia, si esauriranno nel 2026 e dovranno essere restituite entro il 2058. Inoltre, l’approvvigionamento congiunto dei vaccini durante la crisi sanitaria ha dimostrato l’efficacia di un’azione collettiva, suggerendo un modello per future iniziative comuni.
In questo contesto, Mario Draghi è stato incaricato di elaborare proposte per rilanciare la competitività europea. Il suo rapporto, pubblicato a settembre, serve da guida per la nuova Commissione. Il documento identifica criticità come la bassa crescita economica, gli insufficienti investimenti in ricerca e sviluppo, le sfide occupazionali, i costi di produzione elevati e il calo demografico. Propone, inoltre, un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività, riconoscendo che l’UE contribuisce solo al 9% delle emissioni globali ed è energeticamente dipendente da paesi terzi. La decarbonizzazione viene vista non solo come un mezzo per raggiungere l’indipendenza energetica, ma anche come un’opportunità per un salto tecnologico.
Accanto a queste sfide vi è quella della democrazia. Il processo decisionale europeo richiede la maggioranza qualificata o l’unanimità dei paesi membri, questa complessità rallenta la capacità di agire rapidamente dell’Ue. Ciononostante, per avanzare verso un futuro più prospero sarà fondamentale coinvolgere gli elettori di tutti i Paesi dell’Ue.
In altri termini, la seconda Commissione von der Leyen si trova ad affrontare un panorama europeo ed internazionale profondamente mutato, che richiede un approccio integrato alla decarbonizzazione, alla competitività e alla coesione sociale, con l’obiettivo di rafforzare l’UE di fronte alle sfide globali e interne.
Di seguito il link del sito Il Sussidiario.net per leggere l’articolo integrale
SCENARIO UE/ von der Leyen e Piano Draghi, ecco perché la decarbonizzazione non basta più