Nel corso del Meeting di Rimini, quest’anno si è tenuto l’incontro “Scuola e università: risorse umane o uomini per il nuovo lavoro?”, a cui hanno preso parte il Cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fondazione Fratelli Tutti; Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane); Cesare Pozzoli, vicepresidente della Fraternità di Comunione e Liberazione; il presidente Invalsi Roberto Ricci, Cristiana Scelza, presidente dell’associazione di imprese Valore D; a moderare, Padre Francesco Occhetta, segretario generale Fondazione Fratelli Tutti.

L’incontro si è aperto con le riflessioni di Padre Francesco Occhetta, il quale, richiamando la frase centrale del Meeting di quest’anno “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”, ha evidenziato come la nostra società può guardare lontano, solo se prima si guarda nel profondo. Nel profondo nasce il sentimento dell’amicizia, senso ispiratore del Meeting, movimento capace di offrire uno spazio relazionale a persone e comunità.

Nel campo dell’istruzione, siamo chiamati a confrontarci tra due visioni profondamente differenti: istruire per formare degli ingranaggi di un sistema che tenda ad una sempre maggiore efficienza, o in alternativa, realizzare un sistema capace di formare persone responsabili con educazione umanistica, parte di una cittadinanza attiva.

In continuità con le considerazioni iniziali, Giovanna Iannantuoni ha ribadito la necessità di formare studenti critici e autonomi, sostenendo nel percorso di crescita individui capaci di agire nella società con curiosità e passione, non rilegando il ruolo degli atenei semplicemente a luoghi di formazione professionale.

E’ auspicabile che l’Università Italiana coltivi una visione interdisciplinare che permetta agli studenti di comprendere le connessioni tra scienza, tecnologia, politica ed economia.

Un cambiamento del sistema formativo orientato ad un ruolo centrale della persona può essere supportato solo con l’aumento degli investimenti.

Ed ancora, Roberto Ricci si è soffermato sulle disuguaglianze educative radicate nel nostro sistema sin dai primi anni di vita, tali da influire sul percorso scolastico degli studenti.

La necessità di riformare l’organizzazione scolastica per renderla più equa ed inclusiva comporta uno sforzo dell’amministrazione pubblica volto a garantire a tutti gli studenti le stesse opportunità.

Il sistema scolastico dovrebbe offrire progetti che rispondo ad esigenze specifiche degli studenti, evitando soluzioni generiche a problemi specifici.

Cristina Scelza si è soffermata sul valore delle diversità delle persone all’interno dell’aziende.

In particolare, le imprese maggiormente inclusive riescono ad ottenere rendimenti finanziari superiori, coniugando una corretta condotta etica aziendale alla necessità della sostenibilità economica.

Successivamente, Cesare Pozzoli, nel rilevare come ogni processo formativo si fondi sul valore intrinseco della persona, ha auspicato che la libertà e la dignità umana vengano posti al centro del sistema educativo.

Nel mondo del lavoro solo valorizzando la persona e la sua unicità si può rafforzare una società giusta ed inclusiva.

Infine, Il Cardinale Mauro Gambetti ha analizzato le difficoltà di una società che ritrova la sua ragione di esistere solo nella gratificazione e nella ricerca del successo, trascurando le vere ragioni della nostra esistenza, il rapporto con l’altro, il perseguimento del bene, l’armonia con il creato.

La dignità umana non dipende dalla capacità o dai risultati ma è un elemento caratterizzante di ciascuna vita.

E’ necessario riscoprire una vocazione esistenziale nella cultura dell’educazione e d’impresa, sollecitando un cambio di paradigma nella nostra società, sempre più stretta nella saldatura tra il principio utilitaristico, secondo cui solo gli individui produttivi ed efficienti posso stare nel mondo e la visione marxista secondo cui “l’uomo si fa con il suo lavoro”.

Le parole del Vangelo sono chiare “E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi”(Lc. 5, 37).

Occorre riscoprire una visione che esalti la dignità dell’uomo e la dimensione del dono dell’uno verso l’altro, non cedendo alla tentazione di trovare correttivi ad una tale cultura prettamente utilitaristica.

Tale visione esclude il valore della persona, della vita e dei talenti che ciascun uomo.

La Chiesa è impegnata nel promuovere un sistema formativo ed una nuova visione del lavoro che sia al servizio della persona e delle comunità, promuovendo la libertà e la dignità umana, orientata ad un’educazione che non sia solo tecnica, ma anche spirituale e morale.